Disturbi alimentari: ecco chi ne soffre e come possono essere superati
Se c’è una cosa su cui non bisognerebbe scherzare è il cibo. Un discorso che vale sotto diversi punti di vista. Dallo spreco alimentare, che si sta cercando di combattere nei modi più disparati, ai problemi di salute legati al mangiare, come possono essere i disturbi alimentari. Questi sono più diffusi di quanto non si possa immaginare, specialmente nel nuovo millennio, dove la società ha aumentato i livelli di stress e iniziato a badare più alle apparenze estetiche che ad altro, soprattutto con l’avvento dei social network. Basti pensare ai danni causati da Instagram su giovani e giovanissimi, che si sentono costretti a dover apparire perfetti, magari cancellando quelle che vengono ritenute impropriamente brutture o imperfezioni fisiche, alle quali si cerca di rimediare finendo per assumere comportamenti sbagliati a livello alimentare e psicologico.
Nelle prossime righe, dunque, cercheremo di capire quali siano i disturbi alimentari, chi ne soffra maggiormente e come possono essere superati in maniera efficace e definitiva.
Cosa sono i disturbi alimentari e quali sono i più diffusi?
I disturbi alimentari sono delle vere e proprie patologie che consistono nell’alterazione di quelle che dovrebbero essere le normali abitudini nutrizionali dell’individuo e che, solitamente, sono causate da motivazioni psicologiche come l’ansia da peso eccessivo, anche laddove non ce ne sia, o grande stress, che viene “anestetizzato” solo momentaneamente dalla soddisfazione creata dall’ingestione di ingenti quantità di cibo.
I sintomi più comuni che devono farci accendere la spia del pericolo sono l’auto assunzione di medicinali che provochino l’evacuazione, il vomito indotto a forza, un’attività fisica eccessiva che non sia adeguatamente compensata dall’assunzione di calorie o, di contro, l’ingestione di cibo in grandi porzioni anche in orari al di fuori di quelli canonici. Tra i più diffusi disturbi alimentari ufficialmente riconosciuti troviamo l’anoressia nervosa, che consiste nella volontà di perdere peso, salvo lasciarsi sfuggire poi il controllo della situazione e dimagrire eccessivamente, sottoponendosi a lunghi digiuni o all’assunzione di cibo in quantità eccessivamente piccole, che vengono solitamente espulse attraverso il vomito indotto. A
ltro disturbo molto diffuso è quello della bulimia nervosa, che consiste in episodi di enormi abbuffate, seguite da senso di colpa e vergogna, che porta l’individuo a scegliere di liberarsi del cibo ingerito attraverso diverse metodologie, tra cui rigetto, evacuazione indotta e così via. Altri disturbi noti alla medicina, poi, sono quello da alimentazione incontrollata, la sindrome dell’alimentazione notturna e il disturbo da ruminazione.
Chi soffre di disturbi alimentari?
Solitamente non esiste una sola fascia d’età in cui si possa soffrire di disturbi alimentari. Ognuno di noi è possibile che prima o poi ne possa andare incontro. Ma i dati più recenti dimostrano che i soggetti più fragili da questo punto di vista siano gli adolescenti e giovanissimi, specialmente di sesso femminile, che vorrebbero apparire perfetti agli occhi della società, magari attraverso un corpo magro e privo di imperfezioni. Le cause più frequenti dei disturbi alimentari, dunque, sono da ricercarsi nello stress e nel disagio psicologico che derivano dalla ricerca della perfezione fisica e dagli stereotipi imposti dalla società di appartenenza.
Come si possono superare i disturbi alimentari?
Prima di rispondere a questa domanda è necessaria una premessa: dai disturbi alimentari si può guarire. Sono tanti i pazienti che hanno potuto ritrovare una normalità totale nel mondo in questi anni. Per farlo ci si può rivolgere a cliniche specializzate ma, soprattutto, a psicoterapeuti che siano specializzati in questo settore. Per esempio, affidarsi a uno psicologo esperto a Roma per disturbi alimentari è la giusta soluzione, in quanto, come specificato precedentemente, si tratta in primis di disturbi psicologici. Quindi lo psicoterapeuta riuscirà ad elaborare una strategia di cura ad hoc sul paziente, in modo tale da cogliere l’origine più profonda della problematica ed estirparla alla radice.